Risorse esaurite per i contratti di sviluppo tranne che per i programmi di interventi finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese produttrici di beni e servizi nella filiera dei mezzi di trasporto pubblico su gomma e dei sistemi intelligenti per il trasporto e per programmi di sviluppo turistici e integrazione settoriale

Il Ministero dello Sviluppo economico annuncia lo stop alla presentazione delle domande per l’accesso alle agevolazioni, ad eccezione di quelle relative ai contratti di sviluppo nei settori del trasporto pubblico su gomma, del turismo e dei servizi integrati.

Il decreto direttoriale del 4 agosto 2021, in corso di pubblicazione in Gazzetta ufficiale, stabilisce la chiusura dei termini, a partire dal 9 agosto, per le domande di accesso al contratto di sviluppo, il principale strumento a sostegno degli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, turistico e di tutela ambientale che al 1° agosto conta 191 iniziative finanziate, un totale di 6,9 miliardi di investimenti attivati e 103.904 posti di lavoro creati e salvaguardati.

I termini per l’accesso alla nuova disciplina dei contratti di sviluppo erano stati aperti il 10 giugno 2015 a seguito della riforma delle agevolazioni ad opera del decreto del Ministro dello sviluppo economico del 9 dicembre 2014.

Dal momento che i fabbisogni derivanti dalle domande attualmente presentate a Invitalia, che gestisce lo strumento, eccedono la dotazione finanziaria nel tempo assegnata ai contratti di sviluppo, il MISE ha chiuso lo sportello per la presentazione delle istanze, con l’eccezione di quelle per l’accesso alle risorse di cui alle direttive del 19 novembre 2020 e del 19 marzo 2021.

I finanziamenti potranno quindi essere richiesti solo per programmi di interventi finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese produttrici di beni e servizi nella filiera dei mezzi di trasporto pubblico su gomma e dei sistemi intelligenti per il trasporto e per programmi di sviluppo turistici e integrazione settoriale, cui sono state assegnate, rispettivamente, risorse per 100 e 130 milioni di euro.

Nel primo caso, sono ammessi programmi d’investimento che risultino coerenti con il piano strategico nazionale della mobilità sostenibile e che riguardino lo sviluppo e la produzione di nuove architetture di autobus e sistemi di rifornimento e ricerca in ottica di transizione verso sistemi di alimentazione alternativa a minore impatto ambientale.

Ammissibili anche investimenti diretti alla digitalizzazione dei veicoli e dei loro componenti e a ad una maggiore applicazione delle tecnologie it al trasporto pubblico.

Il secondo filone di intervento riguarda invece i programmi di investimento nel settore turistico, in particolare nelle aree interne o per il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse, e la valorizzazione del sistema di ricettività e ospitalità connesso al settore della trasformazione dei prodotti agricoli. Investimenti che la legge di bilancio 2021 ha inteso facilitare riducendo la soglia di accesso ai contratti di sviluppo da 20 milioni a 7,5 milioni di euro, con un importo minimo dei progetti d’investimento del proponente ridotto a 3 milioni di euro.