Ripartire dai Distretti del Cibo per superare la crisi economica determinata dalla pandemia di “COVID 19”

Sono 20 i programmi di sviluppo già presentati da centinaia di imprese italiane dell’agroalimentare, riunite in distretti e consorzi, e già immediatamente cantierabili, che pure restano fermi, in attesa che il ministero aumenti le risorse finanziarie per l’avvio dei contratti dei distretti.

Progetti per un totale di investimenti pari a 315 milioni di euro, che in un momento storico come questo, potrebbero costituire la base di partenza per rimettere in modo l’economia nazionale.

I responsabili dei 14 distretti in una nota congiunta chiedono: “di attivare immediatamente la procedura – spiegano – coprendo la restante parte di circa 170 milioni di euro con le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione perché quelle rese disponibili dal Mipaaf, appena 25 milioni di euro, sono insufficienti…”

Chiedono, inoltre, di congelare i termini di risposta al Ministero per l’accettazione del contributo e l’avvio delle progettualità fissati in trenta giorni.

Per i responsabili dei Distretti “sarebbe inspiegabile rinunciare o ridurre i programmi di investimento per carenza di fondi basti pensare che nelle linee programmatiche presentate dal Ministro Stefano Patuanelli, inserite nel Pnrr, i contratti di Filiera e di Distretto sono indicati come strategici per lo sviluppo del settore agroalimentare e destinatari di risorse finanziarie adeguate…”