Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che ridefinisce le procedure per la concessione ed erogazione delle agevolazioni previste in favore di progetti di ricerca e sviluppo, realizzati nell’ambito di accordi per l’innovazione, di rilevante impatto tecnologico e in grado di favorire percorsi di innovazione coerenti con gli obiettivi di sviluppo fissati dall’Unione europea.
L’obiettivo da raggiungere è l’accrescimento della competitività tecnologica di specifici settori, comparti economici ovvero determinati ambiti territoriali, anche al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e accrescere la presenza delle imprese estere nel territorio nazionale.
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione con sede in Italia e costituite da almeno due anni:
a) che esercitano attività industriale di produzione di beni o servizi e imprese di trasporto;
b) agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
c) che esercitano attività ausiliarie in favore di imprese di cui alla lettera a) e b);
d) che svolgono attività di ricerca, con personalità giuridica autonoma (centri di ricerca).
I soggetti di cui sopra, fino a un numero massimo di cinque, possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro. Gli organismi di ricerca (come le Università), possono partecipare ai progetti in partenariato, ma solo come coproponenti. Ogni soggetto deve concorrere con almeno il 10% dei costi ammissibili o 5% se PMI.
Rispetto alle edizioni precedenti sono stati adottati degli accorgimenti, come la valutazione in un unico step, al fine di ridurre le tempistiche per l’assegnazione e l’erogazione dei contributi, anche per il coinvolgimento delle Regioni come co-finanziatrici.
L’agevolazione è un contributo a fondo perduto del 50% per le spese di ricerca industriale e 25% per sviluppo sperimentale. I progetti presentati con gli organismi di ricerca beneficiano di una maggiorazione del 10% (5% per le grandi imprese). Anche le Regioni possono contribuire con uno stanziamento pari almeno al 5% delle spese ammissibili. Le imprese possono inoltre chiedere un finanziamento agevolato nel limite del 20% del totale spese ammissibili.
L’incentivo è erogato alle condizioni e limiti posti dal Regolamento generale di esenzione (Regolamento UE 651/2014).
Sono ammissibili alle agevolazioni le spese relative a:
- materiali avanzati e nanotecnologia;
- fotonica e micro/nano elettronica;
- sistemi avanzati di produzione;
- tecnologie delle scienze della vita;
- intelligenza artificiale;
- connessione e sicurezza digitale
- nell’ambito delle seguenti aree di intervento:
- tecnologie di fabbricazione;
- tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche;
- tecnologie abilitanti emergenti;
- materiale avanzati;
- intelligenza artificiale e robotica;
- industrie circolari;
- industria pulita a basse emissioni di carbonio;
- malattie rare e non trasmissibili;
- malattie infettive, comprese le malattie trascurate e legate alla povertà;
- strumenti, tecnologie e soluzioni digitali per la salute e l’assistenza, compresa la medicina personalizzata;
- impianti industriali nella transizione energetica;
- competitività industriale nel settore dei trasporti;
- mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili;
- mobilità intelligente;
- stoccaggio dell’energia;
- sistemi alimentari;
- sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione
- sistemi circolari.
È prevista l’apertura di due sportelli per presentare domande.
Il primo il giorno 11 maggio 2022 alle ore 10.00.
Il secondo nella seconda parte dell’anno.
Entrambi avranno uno stanziamento di € 500.000.000 che non saranno comunque in grado di soddisfare tutte le domande che verranno presentate e valutate.
Sarà quindi necessario prestare particolare attenzione nella predisposizione delle richieste di contributo e tempismo nel presentare domanda il giorno di apertura dello sportello.
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