Fino a metà settembre i soggetti pubblici e privati interessati al “turismo sostenibile” e alle “green cities” possono candidarsi per entrare nei nuovi partenariati dell’Agenda urbana UE, chiamati a sviluppare Piani di azione per migliorare le normative e le fonti di finanziamento a disposizione.
La Commissione europea ha infatti lanciato due bandi per la formazione dei nuovi partenariati tematici nati l’anno scorso all’interno dell’Urban Agenda for the EU e che, come gli altri già esistenti, saranno composti da una parterre molto variegato di soggetti. Oltre, infatti, a diversi organismi europei (come la BEI o il Comitato delle Regioni), ai partenariati possono prendere parte anche gli stakeholder (come ONG o il settore business), le Organizzazioni ombrello come Eurocities, oltre che gli Stati membri.
Varata nel 2016 con il Patto di Amsterdam, l’Agenda urbana UE è un nuovo metodo di lavoro multilivello che promuove la cooperazione tra Stati membri, città e privati al fine di stimolare la crescita, la vivibilità e l’innovazione nelle città europee, affrontando con successo le sfide sociali presenti nel continente e che insistono sulle città.
L’Agenda funziona tramite la creazione di partenariati tra la Commissione UE, le organizzazioni europee, i governi nazionali, le autorità locali e le parti interessate (come ad esempio le organizzazioni non governative) chiamati a sviluppare dei piani d’azione per:
- adottare leggi più efficaci;
- condividere le conoscenze (dati, studi, buone pratiche);
- migliorare i programmi di finanziamento.
In quest’ultimo caso vale la pena sottolineare che l’Agenda non crea finanziamenti supplementari dell’UE. Su questo fronte, infatti, l’obiettivo è piuttosto quello di aiutare le amministrazioni comunali a presentare domanda di finanziamento per tutti i programmi dell’UE (compresi quelli che rientrano nella politica di coesione), avvalendosi anche delle best practices esistenti sul tema.
Data la complessità e la vastità delle tematiche che interessano lo sviluppo urbano, l’Agenda ha individuato una quindicina di punti specifici (come l’edilizia, l’inclusione sociale dei migranti o i cambiamenti climatici, solo per citarne alcuni), per le quali ha istituito dei partenariati tematici.
Per essere maggiormente incisiva, infatti, la definizione dei Piani d’azione prima citati viene realizzata in realtà all’interno dei partenariati, in cui risiedono una ventina di membri provenienti dai diversi paesi europei e rappresentanti mondi differenti come le istituzioni, i privati, le organizzazioni europee.
In tale contesto, la Commissione ha lanciato due call volte a istituire i partenariati “sviluppo sostenibile” e “green cities”, lanciati nel 2021 a seguito della firma dell’Accordo di lubiana che ha rinnovato l’Agenda urbana UE.
- Il primo partenariato, quello delle green cities, avrà il compito di approfondire tematiche (nei tre aspetti prima indicati: leggi, finanziamenti e best practice), come le infrastrutture green e blu.
- Il secondo partenariato si focalizza, invece, sul “turismo sostenibile” sviluppando tematiche come i collegamenti transfrontalieri o gli affetti brevi.
I soggetti interessati ad entrare in uno o in entrambi i partenariati, possono inviare la propria candidatura entro il 16 settembre 2022.
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