Cos’è e quali imprese possono beneficiarne?
Il Piano Transizione 5.0 è un’iniziativa strategica del Governo per supportare le imprese italiane nella trasformazione digitale ed ecologica. Questo piano si inserisce nel quadro del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e del programma europeo REPowerEU, con l’obiettivo di accelerare la transizione industriale combinando innovazione tecnologica, efficienza energetica e sostenibilità.
Per il biennio 2024-2025, il Piano Transizione 5.0 mette a disposizione 6,3 miliardi di euro, destinati a finanziare investimenti in automazione avanzata, digitalizzazione, intelligenza artificiale, efficienza energetica e decarbonizzazione industriale.
Principali obiettivi della misura:
- Automazione e Industria 4.0: Promuovere l’adozione di macchinari, attrezzature, robot, IoT e software avanzati in ottica Industria 4.0, favorendo la digitalizzazione dei processi produttivi.
- Efficienza Energetica e Riduzione delle Emissioni: Gli investimenti devono garantire una riduzione dei consumi energetici almeno del 3% a livello aziendale o 5% nei processi produttivi coinvolti.
- Decarbonizzazione e Autoproduzione di Energia: Incentivare l’uso di energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idrogeno verde) e sistemi di accumulo per favorire l’indipendenza energetica delle imprese.
- Intelligenza Artificiale e Cybersecurity: Supportare l’adozione di tecnologie di machine learning, big data analytics, cybersecurity e cloud computing per migliorare l’efficienza e la sicurezza dei processi.
- Economia Circolare e Riduzione degli Sprechi: Incentivare modelli produttivi a basso impatto ambientale, con riuso di materiali, riduzione degli scarti e ottimizzazione delle risorse.
Novità introdotte dal Decreto Milleproroghe 2025
Il Decreto Milleproroghe 2025 ha rafforzato e ampliato gli incentivi per la Transizione 5.0, introducendo nuove misure di semplificazione e prorogando le scadenze per l’accesso ai fondi. Tra le principali novità:
- Proroga della finestra temporale per la realizzazione degli investimenti: ora le imprese potranno completare gli investimenti entro il 30 giugno 2026, purché abbiano versato un acconto pari almeno al 20% entro il 31 dicembre 2025.
- Maggiore flessibilità nell’accesso ai fondi: Viene ampliata la possibilità di ottenere il credito anche per progetti di efficientamento energetico in leasing o tramite fornitori di servizi energetici (ESCo).
- Agevolazione estesa ai progetti di Ricerca & Sviluppo (R&S): Ora il credito può essere utilizzato anche per progetti sperimentali in automazione avanzata, idrogeno, AI e materiali innovativi.
- Cumulabilità con altre agevolazioni: Il Decreto ha chiarito che il credito d’imposta Transizione 5.0 è cumulabile con il Fondo Nuova Sabatini e il credito d’imposta per le ZES (Zone Economiche Speciali).
Chi può accedere al Piano Transizione 5.0?
Possono beneficiare dell’agevolazione tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente da dimensione, forma giuridica o settore economico, a condizione che realizzino investimenti che rispettino i requisiti di digitalizzazione e miglioramento dell’efficienza energetica.
Credito d’Imposta e Modalità di Accesso
Il credito d’imposta Transizione 5.0 viene riconosciuto in base al volume di investimento e all’efficienza energetica ottenuta, con le seguenti aliquote:
- 35% per investimenti fino a € 2,5 milioni (fino al 45% in caso di elevato risparmio energetico).
- 35% per investimenti tra € 2,5 – 10 milioni.
- 5% per investimenti superiori a € 10 milioni (fino a un massimo di €50 milioni per impresa).
Procedura per ottenere il credito d’imposta
- Prenotazione del credito: Le imprese devono presentare una comunicazione preventiva tramite la Piattaforma GSE (Gestore Servizi Energetici), specificando l’investimento e gli obiettivi di risparmio energetico.
- Realizzazione dell’investimento: L’impresa deve acquistare e installare i beni strumentali richiesti, completando l’investimento entro il 30 giugno 2026.
- Certificazione del risparmio energetico: È obbligatorio presentare una perizia tecnica asseverata che dimostri il raggiungimento della riduzione dei consumi energetici prevista.
- Fruizione del credito: Dopo la validazione da parte del GSE, il credito d’imposta può essere compensato in F24 in una o più soluzioni.
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