CIRCA 2,2 MILIARDI TRA RISORSE DELLA LEGGE DI BILANCIO 2022 E PNRR PER I “CONTRATTI DI SVILUPPO” PER FILIERE STRATEGICHE E RINNOVABILI

Ai 450 milioni per il 2022 destinati ai contratti di sviluppo dalla Manovra, si aggiungono infatti un miliardo e 750 milioni a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per progetti in materia di rinnovabili e batterie e per investimenti in filiere strategiche del Made in Italy.

Oltre al provvedimento annunciato da Giorgetti con la nuova disciplina del contratto di sviluppo, già firmato e di prossima pubblicazione in Gazzetta ufficiale, sono quindi in arrivo altri due decreti ministeriali contenenti le modalità di accesso ai finanziamenti agevolati e ai contributi a fondo perduto per i progetti di investimento targati PNRR. Saranno poi altrettanti decreti direttoriali a fissare i termini per la presentazione delle domande di agevolazione.

La firma del provvedimento del Ministro Giorgetti ridisegna i contratti di sviluppo per farne uno strumento a supporto della reindustrializzazione e della valorizzazione del patrimonio industriale nazionale.

Nel decreto è stata prevista anche una norma volta a sostenere i lavoratori coinvolti in aree territoriali e aziende in crisi, legando la concessione di incentivi agli impegni degli investitori ad assumerli.

La nuova norma rilancia per tutti i contratti di sviluppo quanto già previsto dal decreto ministeriale del 17 settembre 2021 ai fini della sottoscrizione di un Accordo di programma o di un Accordo di sviluppo in cui sia previsto un incremento occupazionale.

In pratica, la nuova disciplina sulla valutazione e ammissione a finanziamento dei progetti prevede un impegno, per le imprese che realizzano programmi di sviluppo con connesso incremento occupazionale, ad assumere in via prioritaria i percettori di interventi di sostegno al reddito, disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il MISE.

Un ulteriore decreto sarà dedicato a dare attuazione – principalmente attraverso i contratti di sviluppo – al progetto di investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie”, che rientra nella seconda componente della Missione 2 (M2C2) del Piano nazionale di ripresa e resilienza, dedicata a “Energia rinnovabile, idrogenico, rete e mobilità sostenibile”.

L’obiettivo è potenziare le filiere collegate alla transizione ecologica nei settori fotovoltaico, eolico, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico, realizzando investimenti in infrastrutture industriali high-tech e automazione, ricerca e sviluppo, brevetti e innovazione e favorendo anche i processi di riconversione industriale con la costruzione di Gigafactory per realizzare batterie e pannelli fotovoltaici e per l’eolico. L’intervento punta anche a generare nuovi posti di lavoro e alla crescita del capitale umano, investendo in nuove capacità e competenze.

Del miliardo di euro a disposizione del progetto “Rinnovabili e batterie”, 400 milioni andranno al fotovolatico, 100 milioni all’eolico e 500 milioni alle batterie elettriche. Il 40% dei fondi – in linea con quanto previsto dal decreto Semplificazioni – dovrà andare agli investimenti nel Mezzogiorno, quindi nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Infine, un ulteriore provvedimento darà attuazione al progetto di investimento “Competitività e resilienza delle filiere produttive”, nell’ambito della Componente 2 della prima Missione del Recovery Plan (M1C2), relativa a “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo”.

Con i 750 milioni del PNRR il MISE punta a finanziare almeno 40 contratti di sviluppo, con particolare attenzione alle regioni del Mezzogiorno. Chimico-farmaceutico e agroindustria dovrebbero assorbire da soli 300 milioni di euro.

Attraverso lo strumento dei contratti di sviluppo, si mira a finanziare progetti di digitalizzazione, innovazione e accrescimento della competitività presentati da imprese appartenenti a una serie di filiere industriali strategiche:

  1. automotive,
  2. microelettronica e semiconduttori,
  3. metallo ed elettromeccanica,
  4. chimico-farmaceutico,
  5. turismo,
  6. design, moda e arredo,
  7. agroindustria,
  8. tutela ambientale.

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