Presentata la proposta del Piano per la transizione ecologica che servirà a coordinare le politiche energetiche, dalla mobilità sostenibile all’economia circolare: clima, biodiversità ed economia circolare al centro

Si tratta di una strategia importante, soprattutto se inquadrata nel contesto del Piano nazionale ripresa e resilienza: quasi 70 miliardi dei 209 previsti per l’Italia dal Recovery Fund, infatti, sono destinati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica.

Il documento indica una serie di obiettivi generali, il percorso metodologico e i target da raggiungere. Individua inoltre un primo set di indicatori, condivisi anche a livello internazionale ed europeo, che costituiranno il riferimento essenziale per la valutazione delle azioni previste.

Gli obiettivi generali da centrare sono coerenti con gli impegni internazionali ed europei e hanno nel 2030 il limite temporale, con un orizzonte al 2050 e sono articolati su cinque assi:

  1. neutralità climatica;
  2. azzeramento dell’inquinamento;
  3. adattamento ai cambiamenti climatici;
  4. ripristino della biodiversità e degli ecosistemi;
  5. transizione verso l’economica circolare e la bioeconomia.

Otto gli ambiti di intervento previsti, per i quali verranno costituiti appositi gruppi di lavoro:

  1. decarbonizzazione;
  2. mobilità sostenibile;
  3. miglioramento della qualità dell’aria;
  4. contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico;
  5. miglioramento delle risorse idriche e delle relative infrastrutture;
  6. ripristino e rafforzamento della biodiversità;
  7. tutela del mare;
  8. promozione dell’economica circolare, della bioeconomia e dell’agricoltura sostenibile.

Sulla Proposta di piano verrà acquisito il parere della Conferenza unificata e delle competenti commissioni parlamentari. Successivamente il Piano sarà approvato in via definitiva dal CITE.