Tra i progetti di investimento previsti dal Fondo complementare al PNRR, anche finanziamenti per i contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo.
Inizialmente previsti tra le misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato da Next Generation EU, i contratti di filiera e di distretto sono usciti dal perimetro del Recovery Plan trasmesso a Bruxelles e confluiti tra le voci del Fondo complementare al PNRR. Si tratta accordi stipulati tra i soggetti della filiera agroalimentare e il Ministero delle Politiche agricole, o tra il Mipaaf e i soggetti che rappresentano i distretti, per realizzare programmi d’investimento integrati a carattere interprofessionale e di rilevanza nazionale che riguardano la produzione primaria, la trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari, la promozione e la pubblicità di prodotti di qualità certificata o biologici e le attività di ricerca e sperimentazione.
In base alla legge di conversione del decreto-legge n. 59-2021, approvata dal Senato il 17 giugno e confermata nella stessa versione dalla Camera il 1° luglio, tra i 30,6 miliardi del Fondo ripartiti tra i Ministeri competenti ci sono anche 1,2 miliardi destinati al Mipaaf per la concessione di agevolazioni a sostegno di questi progetti nei settori agroalimentare, ittico, forestale e florovivaistico.
Gli incentivi sono concessi nella forma del finanziamento agevolato, erogato da Cassa Depositi e Prestiti a valere sul FRI, il Fondo rotativo Imprese, associato a un finanziamento bancario a tasso di mercato e, in caso di cofinanziamento regionale, a un contributo in conto capitale fino al 25% dell’investimento.
A differenza della bozza Conte del Recovery Plan, che fissava al quarto trimestre 2021 la pubblicazione del bando per la selezione dei programmi di investimento, il decreto relativo al Fondo complementare al PNRR non fornisce un calendario per l’attivazione della misura.
Nel testo è però illustrata la ripartizione annuale degli stanziamenti per i contratti di filiera e distretto da qui al 2026, in particolare:
- 200 milioni di euro per l’anno 2021,
- 300,83 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2023,
- 258,81 milioni di euro per l’anno 2024,
- 122,5 milioni di euro per l’anno 2025,
- 20,33 milioni di euro per l’anno 2026.
Il 25% del budget totale di 1,203 miliardi di euro, ha stabilito il Senato in sede di conversione in legge del decreto 59-2021, dovrà andare esclusivamente alle produzioni biologiche italiane ottenute conformemente alla normativa europea e a quella nazionale di settore.
Le risorse per l’agricoltura nel Recovery Plan, principalmente nell’ambito della Componente 1 della Missione 2 “Economia circolare e agricoltura sostenibile”, ammontano invece a 2,8 miliardi di euro, di cui:
- 800 milioni per lo sviluppo della logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo;
- 1,5 miliardi per il progetto Parco Agrisolare;
- 500 milioni per l’innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare.