La Commissione europea ha emanato le sue linee guida per l’abolizione della plastica monouso dal 3 luglio di quest’anno e tra un mese entra in vigore la direttiva europea recepita dall’Italia ad aprile ad amplissima maggioranza in Senato, ma tra Roma e Bruxelles è iniziato un braccio di ferro sull’inserimento nel bando anche della carta rafforzata da veli di plastica e delle plastiche cosiddette oxodegradabili.
Tutto questo non convince il governo Draghi, in particolare l’ala destra della sua maggioranza, ma non solo se è vero che proprio il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha detto che la direttiva è “assurda, per la quale va bene solo la plastica che si ricicla. Questo a noi non può andar bene”. “L’Europa ha dato una definizione di plastica stranissima, solo quella riciclabile–ha spiegato il ministro – Tutte le altre, anche se sono biodegradabili o sono additivate di qualcosa, non vanno bene”. “Ma nello stesso tempo – ha detto ancora Cingolani – la Ue sta finanziando grandi progetti europei per sviluppare plastiche biodegradabili. Anche a livello continentale ci sono segnali contrastanti, che vanno chiariti. La nostra comunità scientifica ha una leadership a livello mondiale sullo sviluppo di materiali biodegradabili, ma in questo momento non sono utilizzabili dall’industria, perché c’è una direttiva europea nuova e assurda”.
Il ministro Giorgetti: “La transizione ecologica? Serve una riflessione più approfondita, stop ad approccio ideologico che fanno morti e feriti”. E il bello, aggiunge il ministro, è che “la Ue sta finanziando grandi progetti europei per sviluppare plastiche biodegradabili. Anche a livello continentale ci sono segnali contrastanti, che vanno chiariti”.
L’industria italiana è fortissima nella produzione di questi prodotti, che hanno un contenuto di polimeri inferiore al 10% e si riciclano con l’altra carta. L’inserimento all’ultimo minuto di una norma contro gli imballaggi di carta plastificata, è stato visto in Italia come un attacco all’industria nazionale. “Le linee guida Ue su Direttiva SUP chiudono di fatto un intero settore industriale – ha twittato oggi il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi -. Non vedo reazione decisa e coesa da politica, sindacati, imprese. Sembra non interessi il futuro dei lavoratori del settore del packaging, eccellenza italiana nel mondo!”.